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Mio fratello

Mio fratello

Mio Fratello

Prod. Mòtumus – Talìa
Regia Maurizio Ciccolella
Aiuto regia Antonio Rollo
Con Francesca Zurlo – Marilù Sbano – Andrea Agagiù
Sceneggiatura Anna Piscopo

Selezionato dallo Student Theatre Festival dell’Università di Rijeka, Croazia.
Selezionato nel progetto di Internazionalizzazione della Scena Teatrale pugliese
Selezionato per il Festival del Teatro sull’Acqua

Mio fratello nasce dalla voglia di esplorare l’universalità del tema famigliare e delle patologie relazionali che qualificano da sempre e per sempre la famiglia in termini di sistema sociale. Siamo partiti dalla fiaba di Hansel e Gretel non solo per reinventare la realtà come fiaba terribile, ma anche per rintracciare l’espressione più pura dei processi psichici dell’inconscio collettivo e una rappresentazione di certi archetipi in forma chiara e concisa.Hansel e Gretel è una fiaba che parla di famiglia, di non amore, di abbandono, della crescita e dell’autonomia a volte forzata dei bambini. Lo spunto narrativo è quindi offerto dai Grimm, ma la fiaba, pur rimanendo riconoscibile, viene decontestualizzata.

Il nostro immaginario si nutre di una vorticosa commistione di famiglie infelici e di atroci delitti famigliari da prima pagina di giornale, di consumi nevroticamente rassicuranti e minacce sempre più angoscianti: la crisi economica, il disastro ecologico, la catastrofe climatica, la povertà, la solitudine. Gli anti-eroi protagonisti di Mio fratello vivono il legame schizofrenico proprio del mondo contemporaneo che li vuole insieme felici e angosciati, consumatori e anacoreti, rivelando la loro colpevole inadeguatezza alla realtà e mettendo a nudo la tragedia comune della solitudine, dell’infelicità, dell’impossibilità di mostrarsi all’altezza delle aspettative del mondo.

Forse è per questo che decidono di chiudersi in una casa di marzapane ormai ridotta a discarica: per ricongiungersi ad uno stato edenico, all’eco di una felicità illusoria.
Rassegna stampa tournée greca:
Articolo 1
Articolo 2